M o s t r i
Eccoci alla presentazione di un nuovo racconto dell'antologia. Delicato e quanto mai attuale l'argomento trattato in questa storia dai toni altamente drammatici, perché i mostri non sono solo quelli creati dalle fantasie contorte degli adulti o dall'immaginario fobico dei bambini, ma qualcosa di molto più attuale e tangibile che tutti i giorni si presenta nelle nostre vite attraverso le notizie di cronaca. Non parlo soltanto di follia omicida, violenza su donne e minori o adolescenti senza principi che spezzano esistenze con la stessa semplicità con la quale reciderebbero lo stelo di un fiore, ma un concetto molto più profondo che dovrebbe scuotere le coscienze di ogni essere umano: genocidio, sterminio, pulizia etnica accanimento razziale... chiamatelo come volete, i mostri esistono, sono concreti e a volte si nascondono dietro personaggi azzimati che mettono la loro faccia e il loro credo, rappresentando governi e nazioni ma non la popolazione che erroneamente li ha eletti. Oggi Gaza, l'Iran, l'Ucraina, ieri l'Iraq, la Libia, ma si può andare indietro negli anni accorgendosi che nulla è mai cambiato veramente, il forte ha sempre soppresso il debole o ha cercato di assoggettarlo ai suoi voleri. E la religione, nata per elevare l'uomo avvicinandolo a Dio, è divenuta morbo estremista per giustificare il sopruso e l'annientamento. Quale religione può giustificare l'omicidio di massa? Quale ha scritto nei suoi dogmi di fare strage di bambini, affamare popoli e convertire genti con l'uso della forza? Chi parla di diritto internazionale si appella continuamente a qualcosa che non esiste, perché gli interessi dei singoli, mascherati da quelli delle nazioni, ne sono al di sopra. Guardo i video di questi giorni con il cuore gonfio perché così simili rispetto alle immagini in bianco e nero dell'Olocausto... e allora mi chiedo se coloro che hanno vissuto la Shoah si rivedono in queste scene terribili, se chi per difendere il diritto di avere una terra e di esistere possa anche arrogarsi il diritto di diventare carnefice di un'intero popolo. Citando uno scrittore che tutto ciò lo ha davvero vissuto, mi chiedo: "Se questo è un uomo"... ma non trovo risposte.
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Immagine AI tratta dal racconto Mostri |
Un breve incipit del racconto che trovate presente nell'antologia Favole inquiete
Mostri
Sesto giorno
È buio. Un buio così nero e profondo che mette paura. Un’altra notte come le precedenti, non c’è luna né una tenue luce che possa recare conforto. È un mondo pieno di mostri e non ho sufficiente coraggio per affrontarli. Ad ogni rumore i denti improvvisano una danza che non riesco a controllare, le dita si torcono, il respiro si spezza. Non sono più una bambina, ho quasi sedici anni, l’uomo nero non deve più far paura… nemmeno quando lo hai guardato negli occhi… nemmeno quando sai che esiste veramente e viene di continuo a trovarti. Smettete di battere, ve ne supplico!
Tra poco verranno, lo so. Sono qui soltanto da sei giorni ma è così quasi tutte le sere, arrivano nel silenzio e ci osservano, poi scelgono alcune di noi e le portano via. Mamma diceva sempre che non devo temere i mostri perché il buon Dio mi protegge dal cielo, ma loro sono tanti e crudeli ed io non credo possa farli sparire tutti. Quella che invece è scomparsa è lei, l’hanno separata da noi appena arrivati e da allora prego ogni notte per me e Sara. La mia sorellina ha paura dei mostri, forse più di quanta ne abbia io. Durante il giorno piange invocando spesso il nome di mamma e anche se le dico che così ci mette più in pericolo perché richiama la loro attenzione non mi dà ascolto, ma è piccola, adesso spetta a me proteggerla, se la rapiscono la porteranno nelle tenebre e come le altre non tornerà più indietro. Nessuno è mai tornato dall’inferno per raccontarlo.
Per concludere vi invito a dare il vostro gradimento al
nuovo Reel promozionale dell'antologia Favole inquiete
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