Il mistero di Jack the Ripper





Il mistero di Jack


 
Dopo quasi un secolo e mezzo ancora appassiona giallisti e curiosi del macabro! La figura di Jack The Ripper entra  di diritto, suo malgrado, nell'immaginario collettivo come archetipo del serial killer, l'assassino senza volto capace di crimini orrendi attraverso un modus operandi ben definito e sempre un passo avanti rispetto alla polizia che, a fronte di mille sospetti e supposizioni, non è mai riuscita a dargli un nome. 
Cinema, televisione, fumetti e naturalmente romanzi, molto si è scritto e probabilmente ancora molto si produrrà nel tentativo di tenere in vita quella che ormai è diventata a pieno titolo una leggenda del male puro, una sorta di uomo nero ad esclusivo appannaggio per adulti, buono per risvegliare ancestrali paure e stimolare brividose sensazioni da notte horror. 
Devo ammettere che anch'io come tutti mi sono lasciato affascinare da un personaggio di questo calibro, antagonista perfetto da opporre a qualsivoglia eroe e soprattutto capace con la sua sola presenza di creare le atmosfere thriller che ogni autore di gialli sogna. Ambientazione perfetta esaltata dal contesto della Londra vittoriana, il sottobosco della prostituzione come nota morbosa e intrigante e Scotland Yard a far la parte dei buoni che tentano, seppur invano, di contrastare il male. 
Il fato, o chi per lui, aveva già scritto in maniera esemplare ogni particolare aspetto della vicenda, erano presenti tutti gli elementi per renderla eterna ben oltre il mito d'orrore che si è consumato. O forse no, uno in effetti è sempre latitato, ma è poi anche quello che ha contribuito a trasformare quasi in leggenda una squallida storia di follia e orrendi delitti: il finale. La mancanza della parola fine ha contribuito a perpetrare il mito di Jack e ha portato ognuno di noi a lasciarsi andare immaginando gli scenari possibili: Jack che scompare dal quartiere di Whitechapel solo perché in realtà muore; oppure che sentendosi ormai braccato da vicino fugge da Londra trasferendosi in altra località, magari proseguendo la sua catena di omicidi; o ancora viene identificato e rinchiuso, ma trattandosi di personaggio noto, probabilmente a torto si ventilava l'ipotesi che fosse un medico, il suo nome non verrà mai rivelato. 
Bene, come dicevo, anch'io ho messo la mia penna virtuale al servizio di Jack provando a tirare fuori dal cilindro la mia ipotesi e ribaltando la situazione con un finale tutt'altro che scontato. "L'uomo che uccise Jack the Ripper" è il romanzo che, pur tenendo in considerazione i fatti e il contesto che tutti conosciamo, immagina i futuri accadimenti dall'ultimo vero delitto perpetrato a Londra l'8 novembre 1888 ai danni di Mary Jane Kelly, fino a dare un nome al serial killer più temuto della storia.



Una pagina di giornale dell'epoca che descrive le "imprese" di Jack




Un brano tratto dal capitolo 5 del romanzo


L'Uomo che uccise Jack the Ripper



E ora la piccola Maddy se ne stava davanti alla porta fissando con quei grandi occhi cerulei il corpo della sua Becky fatto a brandelli. Lawanda non si era ancora resa conto dell’accaduto, cercava con forza di spostare la giovane compagna dall’ingresso senza riuscirci. Dovette colpirla con un pugno in pieno volto per farla smettere di urlare allontanandola dalla soglia, quindi lo sguardo cadde all’interno della stanza: vide il fondo del letto dov'era sdraiata Becky e le lenzuola che appoggiavano sul pavimento intrise di sangue; frastornata, fece un passo all’interno e si rese conto che anche sulle pareti c’era sangue ovunque. Poi vide il resto e iniziò a vomitare. Quando Madam Abby si affacciò all’entrata, Lawanda non aveva ancora finito di rigettare la cena della sera precedente mentre un’atterrita Madison, pallida e rigida quanto un pezzo di sapone, se ne stava incastrata in un angolo con gli occhi fissi nel vuoto e lo zigomo già violaceo per il colpo ricevuto. Entrando, Abby mise una mano davanti alla bocca ma non rigettò e le gambe non la abbandonarono.«Cristo Santo, che macello! Lawanda smetti subito di vomitare e porta via Madison da qui! Che razza di bastardo può avere fatto questo a una delle mie ragazze?!»

«mmmghh… Abby… io… mmm…»

Tra un conato e l'altro, Lawanda restò piegata in due senza la capacità di pronunciare qualunque cosa avesse un senso.

«Va ora, non fartelo ripetere, esci di qui! Fai venire Parris e anche il Marshal… E non far entrare le ragazze qua dentro per nessun motivo! Mi hai sentito? Vai, sparisci!!»

Lawanda afferrò Maddy per un braccio scrostandola dal cantuccio nel quale si era rintanata e si trascinò nel corridoio, facendosi largo tra il gruppetto delle altre ragazze che si erano assiepate fuori dalla porta. 




Scene ambientate nel Big Circle, il bordello di Madam Abigail







Foto originali di prostitute dell'epoca








E in ultimo vi lascio con la provvisoria immagine scelta per la cover del romanzo che dovrebbe vedere la stampa nell'autunno del 2025 dopo essere stato finalista e aver ben figurato in alcuni concorsi letterari.



Augurandovi buona lettura, vi do appuntamento al prossimo post per altre news o curiosità sul mio "Immaginario di parole"!



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