Concorso letterario L'Antiquario Testimone di Arte e Cultura



Concorso letterario 
L'Antiquario
 Testimone di Arte e Cultura



Sono felice di condividere con voi un altro riconoscimento che mi onora profondamente: "La bellezza vale una vita" ha ricevuto la menzione d’onore al concorso nazionale “L’Antiquario – Testimone di Arte e Cultura”, indetto dalla FIMA – Federazione Italiana Mercanti d’Arte. Un racconto nato dal desiderio di esplorare il confine sottile tra ciò che è prezioso e ciò che è umano, tra l’arte che sopravvive al tempo e le vite che il tempo consuma.

Il tema proposto — l’antiquario come custode di memoria, bellezza e verità — mi ha spinto a esplorare una storia ambientata nella Roma occupata del 1943, dove l’arte diventa resistenza, e la bellezza un gesto estremo di protezione.

Ettore Bernstein, restauratore e antiquario, sceglie di nascondere un bozzetto di Amore e Psiche attribuito a Canova in una nicchia segreta della sua bottega, mentre intorno a lui si consuma la deportazione, il tradimento, la distruzione. Il racconto attraversa il buio della guerra e si riaccende nel 1946, quando la figlia Matilde riapre il negozio e riporta alla luce ciò che il padre ha salvato. Un gesto semplice, ma radicale: rimettere la bellezza in vetrina, perché l’arte torni a parlare all’uomo.



Questo riconoscimento lo sento come un incoraggiamento a continuare a scrivere storie che scavano, che disturbano, che pongono domande. Ringrazio la FIMA per aver dato spazio alla narrativa come strumento di riflessione culturale. In un mondo che corre, fermarsi a raccontare e ad ascoltare storie che parlano di bellezza, memoria e responsabilità è un atto di resistenza e di cura.
Dedico questo riconoscimento a chi ogni giorno custodisce l’arte con passione e rigore, e a chi crede che la bellezza non sia solo un valore estetico, ma una scelta etica.

Grazie a chi ha letto, valutato, e sostenuto questo racconto. E grazie a tutti voi, che mi seguite con passione sul blog, testimoni di cultura e di vita.





La scheda del racconto

Titolo: La bellezza vale una vita 

 Autore: Massimiliano Serino 

Genere: Thriller storico, lirico, memoriale 

Ambientazione: Roma, Campo de’ Fiori – ottobre 1943 / primavera 1946 

Tono: Elegiaco, teso, poetico 

Temi: Arte come resistenza, memoria, eredità, sacrificio, redenzione

📖 Sinossi

Roma, 1943. Ettore Bernstein, antiquario ebreo, nasconde un bozzetto attribuito a Canova — Amore e Psiche — in una nicchia segreta del suo negozio, per sottrarlo alla razzia nazista. Tradito da un collaborazionista, viene deportato a Via Tasso e poi ad Auschwitz, dove non rivelerà mai il nascondiglio.

Tre anni dopo, sua figlia Matilde riapre la bottega e ritrova le opere che il padre ha protetto. 

Un racconto di resistenza e memoria, dove l’arte è più di un oggetto: la bellezza può sopravvivere alla guerra, e tornare a parlare all’uomo.

 


 Anche per questo post è tutto. Vi aspetto nel prossimo con il thriller urbano "Anime disconnesse", un racconto che riceverà proprio in questo weekend un sorprendente piazzamento nel concorso internazionale "Il Vento dei Calanchi" 2025. Esco per una volta dalla mia zona confort parlando di solitudine metropolitana, ma sempre con una venatura di thriller e dal finale sorprendente. E il risultato nel concorso direi che me ha riconosciuto merito.
Buone letture e state sul pezzo sono in arrivo altri post sui nostri generi preferiti: tanto giallo e thriller per nuovi brividi. 
 

“Ogni parola è un passo. Grazie per aver camminato con me tra queste righe.  

  Ma le storie non finiscono, cambiano voce e interpreti e aspettano solo di essere ascoltate.”


Massimiliano Serino

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