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I f a n t a s m i n o n s o n o s o l o o m b r e
Scrivere di paranormale per raccontare storia e società.
Un argomento da brivido che spesso utilizzo non solo per incrementare l'effetto tensione, ma per commentare la storia, la società e la psiche umana. La ghost-story, se ben costruita, può divenire specchio della realtà storica e sociale, integrazione perfetta per gialli ancorati a memorie passate, piuttosto che thriller paranormali o noir metropolitani. Spettri e misteriose entità non sono sempre e solo "presenze" spaventose, ma possono essere metafore viventi di traumi passati, come il mio "Scatole cinesi", dove l'inquietante figura di Nina, anima di un luogo e testimone di un orribile evento passato, non riesce a trovare pace. In altre circostanze mi è capitato di contaminare i miei racconti, sempre basati su ambientazioni storiche ben contestualizzate, inserendo l'elemento soprannaturale e questa particolare commistione di generi ha sempre regalato alla vicenda aspetti molto intriganti per il lettore.
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Un immagine AI tratta da Scatole Cinesi con Nina, piccola e sfortunata protagonista della storia |
Il fantasma come memoria storica
Tanto in un romanzo storico come in un racconto breve, l'entità paranormale può personificare un evento dimenticato o una tragedia. Una ghost-story della quale vado particolarmente fiero appartiene proprio a uno dei racconti dell'antologia "Favole inquiete" al quale sono rimasto più legato: "Corri devochka corri...", ambientato nella campagna di Russia di Napoleone del 1812 durante la ritirata sul fiume Beresina, svela uno dei tanti terribili episodi documentati di cui tutte le guerre sono portatrici, mentre la storia ufficiale preferisce dimenticare o semplicemente ignorare. In questa circostanza l'intreccio da brivido è solo un pretesto per rivelare i crimini di ogni conflitto, le ferite mai rimarginate degli innocenti coinvolti, traumi indicibili e privazioni ai quali la popolazione viene sottoposta. L'uso di fantasmi in questo caso non è rappresentato come entità che terrorizza, ma voce che chiede giustizia.
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Corri devochka corri... forse la storia più drammatica e densa di orrore che ho scritto |
Fantasmi metropolitani
Il contesto muta completamente, qui il focus si sposta sui noir a sfondo sociale e i fantasmi invece che trovarli negli antichi manieri, abitano le periferie urbane, i quartieri dimenticati, le strade dove si consumano ingiustizie. Solitamente si tratta di persone emarginate, vittime di un sistema ingiusto o protagonisti di fatti di sangue e follia dimenticati. Queste "presenze" oscure alle quali cinema e letteratura attingono a piene mani, potremmo definirli ombre sociali, memorie di crimini invisibili mai risolti. Esempio classico nelle mie storie è "Memento Mori", racconto che narra di una prostituta vessata dal suo "protettore" fino a indurla a conseguenze estreme. In generale, iter fra i più sfruttati è la vittima di un sistema corrotto che ritorna in veste di spettro per tormentare i responsabili e le sue apparizioni sono in genere legate a luoghi specifici (un vicolo, un palazzo abbandonato) divenuti teatro di una narrazione che va oltre il singolo fatto. Le manifestazioni paranormali che tratteggiano il racconto (strani rumori, oggetti che si muovono, apparizioni) non sono esclusivamente elementi di suspense, ma indizi che portano il protagonista a svelare la verità. L'entità diviene in questo caso alleato stesso dell'investigatore, un testimone muto del passato, e il paranormale serve anche a dare dignità a chi non ha avuto voce.
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"Memento Mori" e la sua protagonista Zoe Albricci |
Il fantasma interiore: traumi e psiche
Lascio come ultimo aspetto da trattare quello più intimo e psicologico. Lo stato mentale dei personaggi, la paranoia, o la necessità di fare i conti con un trauma passato, spesso sviluppano i fantasmi interiori e in questo caso le manifestazioni paranormali altro non sono che il riflesso di un senso di colpa del protagonista, una proiezione dei suoi demoni interiori. Potrebbe essere il prendere atto di un errore commesso, il rimorso per una scelta sbagliata o il peso di un segreto. Questa ambiguità tra realtà e allucinazione è la base di un thriller psicologico avvincente e permette di esplorare la mente umana in modo più approfondito. Anche in questo caso vi porto come esempio un mio racconto molto intenso intitolato "Il male dentro" dove nulla è come sembra e Valentine Batchelor, drammatica protagonista della vicenda, vi porterà a scoprire cosa si cela dietro la "presenza" che le appare dopo aver salito i 199 gradini del Cape May Lighthouse, il faro della cittadina.
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Valentine Batchelor, protagonista de "Il male dentro" |
In conclusione la ghost story è, in realtà, un modo per parlare del nostro mondo, della storia che non smette di influenzarci, delle ingiustizie che persistono e delle ombre interiori che ci perseguitano. La vera forza di una storia paranormale non sta tanto nella paura che provoca un'entità, quanto nel messaggio che porta con sé. I fantasmi ci costringono a fare i conti con ciò che abbiamo cercato di nascondere, quel particolare episodio che non abbiamo voluto raccontare, le ingiustizie che abbiamo ignorato, le ferite non sanate. Scrivere di fantasmi è un modo per dar voce all'indicibile e affrontare le nostre ombre, sia quelle del passato che quelle che ci portiamo dentro.
A tutti voi che mi seguite auguro come sempre buona vita e ottime letture. Nel prossimo post vi offro una storia thriller tutta da seguire tratta dall'antologia FAVOLE INQUIETE!!!!
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