Il fascino del male

 

 L'attrazione per l'oscurità





Perché scriviamo e leggiamo storie sul crimine? Ma soprattutto perché i protagonisti negativi ci affascinano, spesso anche più di coloro che cercano di fermarli? Conoscere le loro vite, le manie piuttosto che le motivazioni, è un modo come un altro per esorcizzare il male. Renderlo "visibile" aiuta ad averne meno timore. Parlando in un vecchio post di un personaggio come il "mio" Jack lo Squartatore, avevo già anticipato questo argomento e oggi tenterò di sviscerarlo in maniera più approfondita, mettendo un po' di carne al fuoco sulle vostre griglie di fine estate.

Mostri ma non solo, figure complesse che incarnano le paure e le ossessioni di una società e questo presupposto spinge il lettore a non soffermarsi sulla suspense o l'indagine, bensì a interrogarsi sulla psicologia dei personaggi. A seguire, la sfilata di alcuni criminali storici, reali o fittizi, che hanno affascinato la nostra cultura.


I criminali più affascinanti della storia


Gilles de Rais.  Il nobile francese del XV secolo, che partecipò anche alla Guerra dei Cent'anni al fianco di Giovanna d'Arco, è tristemente famoso per le sue pratiche occulte votate al satanismo e ai crimini orribili commessi soprattutto su minori. Un eroe di guerra che si trasforma in un mostro. Follia, sete di potere, o un profondo disprezzo per la vita? Non ci sono risposte certe, ma il processo a cui fu sottoposto nel 1440 dopo essere stato arrestato per ordine del vescovo di Nantes, ha contribuito a creare l'immagine di uno dei primi assassini seriali della storia. L’accusa lo portò a confessare che nel corso di sette anni oltre un centinaio di bambini fra gli otto e i quattordici anni vennero rapiti e imprigionati nel castello degli orrori di Gilles de Rais per poi venire uccisi dopo aver subito violenze sessuali e torture. La sua confessione, prima di venir giustiziato nel prato della Madeleine vicino a Nantes, fu di aver agito così "perché era scritto nelle stelle".

Elizabeth Báthory. Ribattezzata la "Contessa di Sangue", è vissuta in Ungheria tra il XVI e il XVII secolo, è resta una delle più prolifiche serial killer della storia. Le leggende narrano che torturasse e uccidesse centinaia di giovani donne, facendone scorrere il sangue per fare il bagno, convinta che questo le avrebbe garantito l'eterna giovinezza. Un soggetto perfetto per il genere gotico e storico, in un contesto di castelli isolati, intrighi nobiliari, superstizioni e tanto sangue. Tra realtà e mito, il personaggio di Elizabeth Báthory è diventato il prototipo della "vampira" prima ancora che il genere esistesse. La sua storia, infatti, attraverso elementi di sadismo, follia e un orribile tentativo di sfuggire alla morte, è stata fonte inesauribile di ispirazione per storie dell'orrore ispirando direttamente o indirettamente la letteratura dedicata alle fameliche creature notturne assetate di sangue.



Jack lo Squartatore. Non c'è serial killer più iconico e misterioso di lui. L'alone di mistero che si cela dietro alla sua identità mai rivelata, lo rende il perfetto archetipo del male invisibile e onnipresente. "Solo" cinque le sue vittime ufficialmente riconosciute, eppure, vuoi per l'ambiente della Londra vittoriana, con la sua nebbia, i vicoli bui e le disuguaglianze sociali, vuoi per il terribile modus operandi con il quale faceva ritrovare i corpi straziati delle prostitute scelte, ha permesso a innumerevoli autori di creare un autentico filone narrativo thriller/horror. Un fumetto come From Hell di Alan Moore, lo ha dipinto come personaggio quasi mitico e demoniaco, mentre in Il caso di Jack lo Squartatore di Mary Belloc Lowndes, ha tentato di esplorare l'aspetto psicologico e la paranoia che avvolse la città in seguito agli omicidi nel quartiere di Whitechapel. Innumerevoli le trasposizioni cinematografiche, qualcuna più interessante di altre, e proprio nel 2025 siamo in attesa di Jack the Ripper firmato da Michael Head alla regia, con la performance di Benedict Cumberbatch come attore protagonista. Insomma avrete capito che l'icona di Jack è sempre presente e continua a fornire nuovi spunti rappresentando il male che può nascondersi in chiunque.




Henry Howard Holmes. Considerato uno dei primi serial killer moderni degli Stati Uniti, la sua storia è un perfetto esempio di thriller psicologico e gotico urbano. L'autore Erik Larson, nel saggio  Il diavolo e la città bianca, ha analizzato la sua figura mostrando come questo killer incarni il lato oscuro del sogno americano, l'idea che il male possa nascondersi dietro un'apparenza di successo e rispettabilità. Holmes aveva costruito a Chicago, poco prima dell'Esposizione Universale del 1893, una vera e propria "casa degli orrori" con stanze insonorizzate, labirinti e persino un forno crematorio, per uccidere e smembrare le sue vittime. Un'architettura inquietante come estensione della mente malata del suo costruttore.  

  

Il Killer dello Zodiaco. Qui siamo di fronte ad un altro serial killer la cui identità non è mai stata scoperta. Ciò che lo rende unico è la sua ossessione per la comunicazione: inviava lettere criptiche e crittogrammi a polizia e giornali, sfidando apertamente le autorità e il pubblico. Molti i temi che la vicenda di cronaca nera ha ispirato fra romanzi, film (Zodiac di David Fincher come riferimento imprescindibile) e serie TV, uno su tutti è rappresentato dal concetto del killer che non solo uccide, ma comunica i suoi crimini in modo sinistro e teatrale, come si trattasse di un gioco perverso tra il criminale e la società, una sorta di sfida intellettuale lanciata alle forze dell'ordine e a tutti i lettori. Da questo punto di vista la sua storia incarna perfettamente il prototipo che la letteratura gialla insegue:  "l'enigma da risolvere".



Ed Gein. Uomo solo e socialmente emarginato, con una paranoica fissazione per la madre, il "Macellaio di Plainfield" non era un serial killer nel senso classico (commise "solo" due omicidi accertati), ma ciò che lo ha reso famoso sono state le sue macabre pratiche post-mortem: riesumava cadaveri femminili dal cimitero locale per farne vestiti, maschere e oggetti d'arredamento. Il suo "stile" criminale, fatto di mascheramenti e feticismi, è stato ripreso e trasformato in archetipi narrativi in alcuni dei più iconici personaggi del thriller e dell'horror psicologico, come i personaggi di Norman Bates in Psycho, Leatherface in Non aprite quella porta e Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti.  



Dennis Rader. Il classico serial killer della porta accanto. Dennis Rader ha ucciso almeno dieci persone tra gli anni '70 e '90, ma per oltre trent'anni ha condotto una vita apparentemente normale, come marito, padre, scout e membro di chiesa. L'acronimo con il quale è conosciuto, BTK, sta per "Bind, Torture, Kill" (Lega, Tortura, Uccidi), e questo è già abbastanza esplicativo sul soggetto che ci troviamo di fronte. Il punto centrale al quale fare riferimento è la "doppia vita" e l'apparente normalità che nasconde un'oscurità abissale, la maschera sociale indossata per decenni per nascondere la vera natura di una persona fortemente disturbata; elemento, questo, fondamentale del thriller moderno.


L'interesse per il "True Crime"

La narrativa di crimini reali, è cresciuta enormemente negli ultimi anni, molti autori hanno esplorato queste figure inquietanti, sia in opere di saggistica che di finzione. Di seguito vi suggerisco alcuni libri che si sono occupati di "mostri" e crimini basati su fatti reali, offrendo una documentazione scrupolosa e spesso agghiacciante  della psicologia dei killer e delle indagini.


"A sangue freddo" di Truman Capote Spesso considerato il capolavoro del genere. Capote racconta l'omicidio di una famiglia in Kansas e la successiva cattura dei due assassini. Lo stile narrativo è così potente che il lettore si sente immerso nella storia, esattamente come se fosse un romanzo. Potremmo definirlo un'analisi profonda e disturbante della natura umana.

"Il diavolo e la città bianca" di Erik Larson Un best-seller che intreccia due storie reali e affascinanti: la costruzione della Fiera Mondiale di Chicago del 1893 e le orribili gesta di H. H. Holmes, il serial killer che operava in un "castello" pieno di trappole. Larson crea una tensione quasi da thriller, pur mantenendo un rigore storico impeccabile.

"Mindhunter" di John E. Douglas e Mark Olshaker Un libro fondamentale per chi è interessato alla psicologia criminale. Douglas, uno dei primi profiler dell'FBI, racconta i suoi incontri con alcuni dei serial killer più famosi d'America (come Dennis Rader, il "BTK Killer", e Ted Bundy), spiegando come ha sviluppato le tecniche di profilazione che hanno rivoluzionato le indagini. È un libro che ti fa entrare nella mente del male.

"La famiglia" di Ed Sanders Un'analisi dettagliata e inquietante di Charles Manson e del suo gruppo di seguaci, noti come la "Manson Family". Il libro ricostruisce le dinamiche psicologiche che hanno portato a omicidi efferati, offrendo uno sguardo profondo sulla manipolazione e la follia di un culto.



          Romanzi di Finzione basati su Fatti Reali

Questi libri, invece, prendono ispirazione da eventi o personaggi reali per creare una trama di finzione, permettendo all'autore di esplorare i lati più oscuri della vicenda.


"Psycho" di Robert Bloch Il celebre romanzo che ha ispirato l'omonimo film di Alfred Hitchcock è un caposaldo del thriller psicologico. Il personaggio di Norman Bates è direttamente ispirato a Ed Gein, sebbene Bloch abbia preso solo spunti dalla sua storia per creare un personaggio ancora più complesso e inquietante.


"Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris Il personaggio di Buffalo Bill è ispirato a una combinazione di diversi serial killer, tra cui lo stesso Ed Gein e Ted Bundy. Harris ha studiato il "mostro" per creare il suo personaggio fittizio, unendo il tema del travestimento di Gein con l'ossessione per il controllo di altri killer.


"Dal profondo dell'inferno" di Alan Moore e Eddie Campbell Questo non è un romanzo ma una graphic novel storica su Jack lo Squartatore. Moore ha svolto una ricerca maniacale per ricostruire la Londra vittoriana e le indagini, presentando una teoria complessa e convincente sull'identità del killer. È un'opera che unisce il gotico al noir storico, offrendo un'esperienza di lettura unica.


"La contessa di sangue" di Andrea D'Angelo Un romanzo che esplora la figura di Elizabeth Báthory, la Contessa di Sangue. Sebbene si tratti di finzione, l'autore si basa sui fatti storici per narrare l'orrore della sua vita e dei suoi crimini, immergendo il lettore in un'atmosfera gotica e crudele.




  I miei "cattivi" preferiti


 Dopo aver esplorato alcuni degli architetti del terrore che hanno involontariamente fornito spunti alla narrativa di genere, vi svelo le tre figure che, presenti su piani diversi, hanno maggiormente influenzato il mio immaginario narrativo.

Jack the Ripper come figura storica e al tempo stesso misterica di serial killer, Hannibal Lecter, la migliore espressione di genio e follia che possiamo trovare in campo letterario e il Joker, uno dei cattivi più iconici e complessi nella storia dei fumetti creato da Bill Finger, Bob Kane, e Jerry Robinson per la DC. Tre figure tragiche, che rappresentano la perversione del genio e incarnano pienamente il male emanando tutto il loro fascino perverso. Proprio i criteri base che ho tentato di sviscerare in questo post. 

Cover del mio romanzo L'Uomo che uccise Jack the Ripper


Come sempre vorrei chiudere con una riflessione tentando di dare una spiegazione plausibile alla mia domanda iniziale: perché siamo tanto affascinati dal male?

In generale non ritengo che sia per curiosità morbosa, bensì un desiderio profondo di comprendere il 'non-umano', il lato oscuro della nostra stessa natura. Leggendo queste storie, ci interroghiamo sulla sottile linea che separa il genio dalla follia, la normalità dalla perversione. E, forse, ci rassicuriamo nel constatare che quel confine, per quanto a volte sfumato, non lo abbiamo mai valicato.

Ora tocca a voi: quali sono i 'mostri' della storia o della letteratura che vi hanno affascinato di più? E perché, secondo voi, il crimine continua a essere una fonte di ispirazione così potente per la narrativa?

Appuntamento al prossimo post, l'estate thriller non è ancora finita!


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