Premio Letterario Ernani 2024

 


Un altro gradito riconoscimento


Il racconto "Scatole cinesi" che aveva raggiunto la fase finale del Premio Letterario Ernani 2024 sale sul secondo gradino del podio. Un ringraziamento sentito alla giuria che lo ha votato e si riprende con rinnovato entusiasmo a percorrere la via dell'immaginario.


Estratto della scheda tecnica giuria con motivazioni:

La trama è resa molto bene e l’espediente narrativo delle scatole cinesi è utilizzato con tempi e modi appropriati, invogliando il lettore a continuare la lettura fino alla fine. Abbiamo apprezzato in particolare il cambio di prospettiva del secondo racconto, che arricchisce ulteriormente la narrazione.
I personaggi, sebbene presenti in un racconto breve, sono ben delineati e caratterizzati. Riusciamo a percepire le loro complessità e le emozioni che li attraversano, rendendoli credibili e coinvolgenti.
Lo stile di scrittura è semplice ma conciso. Ad ogni salto temporale, Lei riesce a rendere i dialoghi e i modi di dire in maniera efficace. 
L’ambientazione è ben descritta, e in ogni racconto si ha l’impressione di trovarsi e camminare nei luoghi dei protagonisti. Le descrizioni riescono a creare un’immagine vivida di ciascun contesto, contribuendo a rendere la lettura ancora più immersiva.
I temi affrontati sono molteplici e affascinanti. Dalla violenza e malattia mentale all’esoterismo, le scatole cinesi diventano un espediente per esprimere l’idea che il tempo in realtà non esista, poiché passato e presente si intrecciano attraverso la figura della bambina. Questa figura rappresenta la purezza d’animo in contrapposizione alla brutalità e alla morte, diventando così il fil rouge che collega tutte e tre le vicende. La sua innocenza emerge come una forza capace di sconfiggere la morte.



Nella Milano del 1600 omicidi inspiegabili conducono a uno dei primi serial killer della storia; dopo oltre trecento anni nello stesso luogo un racconto e una presenza inquietante nella chiesa di San Bernardino alle Ossa chiudono il cerchio di una leggenda. Tre segmenti temporali legati al sangue di una bambina si incastrano nei secoli in un intricato gioco di scatole cinesi.

Nina, la piccola e sfortunata protagonista del racconto, albergherà per le prossime notti nei sogni di tutti i lettori.  


Come sempre un breve Incipit del racconto

Scatole cinesi

 

 

Milano, 2 novembre 1698

Dominazione spagnola sotto Carlo Enrico di Lorena, principe di Vaudemont. 

È un alba fredda e incolore. Ha capelli neri che paiono limacciose alghe a nasconderle il viso. Il ventre è rigonfio di putrefazione e la carnagione mostra tonalità di un pallido verdognolo, con venature plumbee che si ramificano lungo le braccia senza più linfa vitale. Le è rimasta indosso una sola delle calze vermiglie ricamate e le vesti son fradice d’acqua, quasi una seconda pelle ad avvolgerla in un sudario funebre che la accompagnerà su di un carretto dritta fino all’ultima dimora: al Foppone dell’Ospedal Maggiore, il nuovo sepolcro cittadino posto fra la chiesa di Santa Maria della Pace e i possenti bastioni spagnoli.




Un immagine evocativa del racconto.

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