Viaggio nell'Horror e nel soprannaturale

 L'ombra sulla pagina: 

viaggio nell'horror e nel soprannaturale



Ormai ci conosciamo e voi sapete quanto io ami esplorare le oscurità dell'animo umano con i miei romanzi giallo-thriller, ma oggi voglio allargare lo sguardo su un territorio ancora più inquietante, dove la razionalità vacilla e l'ombra si fa pagina: l'horror e il soprannaturale. In alcuni post precedenti ho già trattato il tema della letteratura horror e in particolare delle ghost-story, in questo viaggio, spero affascinante, scenderemo ancora di più all'interno, dalle radici antiche fino alle contaminazioni moderne. Intanto partiamo col dire che l'impulso a raccontare l'ignoto e il terrificante non è una moda recente, ma un bisogno atavico. Il fantastico e l'orrore sono presenti fin dalle mitologie antiche (pensate ai mostri greci, ai demoni), ma la vera formalizzazione in un genere letterario definito arriva molto dopo.


Horror: Dal Gotico all'Introspezione

Il genere Horror come lo intendiamo oggi nasce formalmente con il Romanzo Gotico nel Settecento. Già abbiamo parlato di capolavori come "Il Castello di Otranto" di Horace Walpole (1764), dove l'orrore è legato a castelli maledetti, segreti di famiglia, eventi sovrannaturali inspiegabili. La paura è atmosferica, ambientale. Ma è solo nell'Ottocento che si segna una svolta verso l'introspezione. Autori come Mary Shelley con "Frankenstein" (1818) e Robert Louis Stevenson con "Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde" spostano il focus: il mostro non è più solo fuori, ma è un prodotto dell'uomo stesso (la scienza sconsiderata, il doppio morale) o una sua profonda crisi. L'anello di congiunzione cruciale è Edgar Allan Poe, spesso considerato il padre della letteratura dell'orrore. Nei suoi "Racconti del mistero, fantastici e grotteschi" (come Berenice o Il pozzo e il pendolo), Poe analizza l'angoscia e la psiche del protagonista, rendendo il terrore una condizione interiore e psicologica, un concetto fondamentale anche nel thriller. Ne "Il cuore rivelatore" (1843), l'orrore nasce interamente dalla paranoia del narratore, che crede di sentire il battito del cuore della vittima dopo l'omicidio. La discesa nella follia è l'unica vera trama.



I Grandi Maestri e i Capolavori Indimenticabili

Il genere si è evoluto attraverso autori che hanno plasmato paure specifiche, lasciando segni indelebili nella cultura popolare. Questi maestri hanno creato archetipi narrativi, classici senza tempo che tutt'oggi ispirano cinema e letteratura.

Henry James - Con "Il giro di vite" (1898), James ha creato il prototipo della ghost story ambigua: i fantasmi che la governante vede sono reali, o sono il sintomo di una repressione sessuale e nervosa nella società vittoriana? L'incertezza è il motore dell'orrore.

Bram Stoker - "Dracula" (1897): Ha codificato l'archetipo del vampiro moderno, unendo l'orrore al fascino erotico e all'eterno conflitto tra bene e male.

H.P. Lovecraft - "Il richiamo di Cthulhu" (1928): Ha introdotto l'orrore cosmico (Weird Fiction), dove la paura deriva dalla consapevolezza dell'insignificanza umana di fronte a entità aliene e indescrivibili (La Cosa Senza Nome). La sua influenza è stata immensa nel fantastico moderno.

Shirley Jackson - "L'incubo di Hill House" (1959): Una delle grandi maestre che ha esplorato il tema della casa infestata non solo come luogo fisico, ma come specchio della fragilità psicologica e dell'alienazione. La casa è realmente infestata, ma l'orrore più grande è come Eleanor Vance (la protagonista) si annulli gradualmente in essa, desiderando quasi di esserne assorbita. La casa diviene l'esternalizzazione della sua solitudine e disperazione.

L'Horror Contemporaneo

Nella narrativa contemporanea, l'horror diventa spesso veicolo di critica sociale e un'esplorazione del male quotidiano.

Stephen King - "Shining" (1977), "It" (1986): Il "Re" ha riportato l'orrore nei sobborghi americani, rendendolo accessibile e spaventoso proprio perché tocca la paura del vicino, dell'infanzia perduta e dei traumi irrisolti. I suoi personaggi sono spesso persone comuni alle prese con il soprannaturale, proprio come nel mio genere, dove l'investigatore è un uomo qualunque.

Anne Rice - "Intervista col vampiro" (1976): Ha dato un taglio gotico-romantico e più psicologico al vampirismo, elevando il non-morto a figura tragica e complessa.

Clive Barker - "Libri di Sangue" (1984-1985): Uno dei maestri dell'horror più estremo e "splatter", focalizzato sulla corporeità, sul dolore e sulla fascinazione per il grottesco e il limite.





Contaminazioni: Cinema e Fumetto 

L'horror e il soprannaturale non sono rimasti confinati alle pagine, ma sono proliferati in ogni mezzo espressivo, spesso creando un circolo virtuoso di ispirazione.

Il cinema è il medium che più ha amplificato la portata visiva dell'orrore letterario, ma con un tocco tutto suo. Mentre la letteratura horror può scavare nell'angoscia interiore la "settima arte" eccelle nel mostrare il viscerale e lo spavento improvviso (il classico jumpscare). Basti pensare agli adattamenti di King, come IT o Carrie, che hanno fissato nell'immaginario collettivo le figure che prima erano solo parole. Nel campo del Soprannaturale, invece, ci hanno pensato film come L'Esorcista o Poltergeist ad elevare i concetti di possessione e fantasmi a fenomeni di massa, trasformando paure ancestrali in blockbuster.


L'Arte della Sequenza (Fumetto e Manga)

Anche il fumetto ha dato un contributo fondamentale, specialmente nel mescolare l'horror con il thriller e la fantascienza. E in particolare possiamo prendere in esame due correnti completamente contrapposte.

Fumetto USA: Serie come "The Walking Dead" di Robert Kirkman e Tony Moore (poi adattata in una serie TV cult) riprendono il tema del non-morto (lo zombie, un archetipo Kinghiano), per concentrarsi non sul mostro in sé, ma sulla sopravvivenza e sul crollo sociale – un perfetto mix di horror e thriller post-apocalittico.

Manga Giapponesi: Maestri come Junji Ito (es. Uzumaki) esplorano l'orrore cosmico e la mutazione corporea con un dettaglio grafico disturbante, dimostrando come l'immagine sequenziale possa veicolare un senso di disagio e follia persino superiore a volte alla descrizione letteraria.


L'Horror nel Giallo e nel Thriller

Come autore di giallo-thriller, trovo l'horror un serbatoio infinito. Dopotutto, la nostra paura non è forse il motore di ogni suspense? Nel thriller moderno la linea di demarcazione è alquanto sottile, l'attesa dell'assassino, il senso di minaccia incombente, sono già essenzialmente forme di brivido. E anche nel mio stile creativo utilizzo spesso tecniche mutuate dall'horror per costruire l'ansia e la tensione. Il preferito rimane l'Orrore Psicologico. Questa forma di terrore si distingue dalle altre per il suo focus: la minaccia non è principalmente una creatura esterna, un fantasma o un mostro, ma la mente umana stessa. L'obiettivo è quello di destabilizzare il lettore e il protagonista non con l'efferatezza visiva (gore), ma con l'incertezza, la paranoia e il dubbio sulla realtà. per chi ancora non l'avesse letto "Il male dentro", racconto presente nell'antologia Favole Inquiete, è l'esempio perfetto di questo genere.



Caratteristiche Distintive


  • L'Affidabilità del Narratore (o del Protagonista): Questo è l'elemento chiave. Il lettore è costretto a interrogarsi costantemente sulla veridicità di ciò che viene percepito dal protagonista. Soffre di allucinazioni? Sta impazzendo? È manipolato? La paura è causata dalla perdita di controllo sulla propria mente.


  • Atmosfera e Tensione: A differenza dell'horror "viscerale" che punta al jumpscare o allo splatter, l'orrore psicologico costruisce la paura con una tensione costante e opprimente. L'ambientazione (spesso claustrofobica, come una casa isolata, un manicomio, o semplicemente la mente del personaggio) diventa un riflesso del degrado interiore.


  • Trauma e Senso di Colpa: Molto spesso, l'origine del terrore è un trauma represso o un profondo senso di colpa. Gli "spettri" non sono entità sovrannaturali, ma le manifestazioni di una psiche danneggiata. Il soprannaturale, se presente, serve solo come catalizzatore o metafora dello squilibrio mentale.


  • Assenza di Spiegazioni Chiare: Spesso, la fine non offre una risoluzione netta. Il lettore viene lasciato nel dubbio: è successo davvero qualcosa di paranormale, o era tutto frutto della mente malata del protagonista? Questa ambiguità è intrinsecamente terrificante.

Le Vette Contemporanee 

Anche in questa sfumatura dell'horror il cinema è il veicolo ideale. Film come "Psycho" (Hitchcock, 1960), "Rosemary's Baby" (Polanski, 1968) e "The Babadook" (Kent, 2014) usano l'orrore come metafora per la malattia mentale, l'alienazione e il lutto. In "Shining" di Stephen King (1977), la storia di Jack Torrance è l'esempio perfetto. L'Overlook Hotel è indubbiamente maledetto, ma i fantasmi agiscono principalmente amplificando la rabbia latente e l'alcolismo di Jack. L'hotel non lo rende un mostro; gli permette di diventarlo. Un altro esempio notevole è "Black Swan" (Aronofsky, 2010), dove la pressione della perfezione porta la protagonista alla scissione della personalità, un terrore squisitamente psicologico. Persino i Videogiochi hanno sfruttato con profitto la materia: Franchising come "Silent Hill" hanno portato l'orrore psicologico a un livello interattivo, costringendo il giocatore a confrontarsi con le manifestazioni fisiche dei traumi e dei sensi di colpa dei protagonisti, in un mondo che cambia a seconda della loro psiche.

Il Paranormale in Letteratura: L'Incomprensibile che Distrugge la Normalità

Il termine Paranormale deriva da para- (dal greco "accanto", "oltre") e normale. Letteralmente, si riferisce a ciò che è "accanto alla normalità" o "non rientra nella norma". Nella narrativa, il paranormale si manifesta come l'inserimento inatteso di circostanze non razionali che destabilizzano le sicurezze acquisite del lettore e dei personaggi. È l'elemento che sfida le leggi della fisica, della scienza e della logica comunemente accettate.





Paranormale vs. Soprannaturale

Sebbene usati quasi indifferentemente, c'è una sottile ma importante distinzione, soprattutto quando si parla di generi letterari:

Paranormale
  • Natura Fenomeni che potrebbero esistere (secondo alcune credenze), ma non sono spiegabili scientificamente: telepatia, chiaroveggenza, sedute spiritiche, poltergeist.
  • Effetto L'orrore spesso è legato alla paura dell'occulto e alla potenziale capacità umana di interagire con queste forze.
  • Esempio La comunicazione con i defunti tramite un medium; una casa che manifesta poltergeist.
Soprannaturale
  • Natura Entità o forze che trascendono totalmente il mondo naturale: demoni, divinità aliene, vampiri, lupi mannari, oggetti magici.
  • Effetto L'orrore è legato all'incontro con l'Altro (il Mostro) e al sovvertimento delle leggi della vita (morte/non-morte).
  • Esempio Il Conte Dracula che si trasforma in pipistrello; Cthulhu che dorme e attende.
In sostanza, il paranormale tende a concentrarsi su eventi che si ritiene possano accadere nella realtà o che coinvolgono facoltà umane (come la preveggenza), mentre il soprannaturale abbraccia creature e forze che sono al di là della nostra esistenza biologica o cosmica.



Funzione del Paranormale nell'Horror

L'utilizzo di elementi paranormali serve a scopi specifici per generare terrore e tensione:

  • Sovvertimento della Scienza e della Società: La narrativa paranormale spesso riflette l'ansia di una società che vede i suoi pilastri (scienza, religione, ragione) minacciati. Se i morti possono comunicare o gli spiriti possono influenzare la realtà, allora la nostra comprensione del mondo è fallace.

  • Metafora del Mistero dell'Esistenza: I fenomeni paranormali (fantasmi, sedute spiritiche, maledizioni) sono archetipi legati alle grandi incognite dell'esistenza umana: la Morte e ciò che accade dopo. Il fantasma è, per eccellenza, la manifestazione di un'ingiustizia o di un trauma irrisolto.

  • Ambiente di Tensione (Case Stregate): Il topos della casa infestata è l'ambientazione paranormale più fertile. La casa, simbolo di sicurezza e focolare, si trasforma in trappola o incubo. Questo amplifica l'isolamento del personaggio.


Sfruttare il paranormale nella scrittura non significa solo aggiungere un fantasma, ma usare l'incomprensibile per riflettere le paure più profonde e irrazionali dell'umanità. È il modo per portare il lettore al di là del semplice mistero, verso il terrore metafisico. Anche qui posso citare come esempi alcuni autori come M.R. James o lo stesso Charles Dickens che nel Racconto di Natale usa i fantasmi non solo per spaventare, ma per generare un cambiamento morale. Questi autori hanno codificato la "storia di fantasmi" spesso introducendo l'elemento paranormale attraverso la scoperta di un oggetto antico o un manoscritto che evoca o sblocca la minaccia dall'oltretomba. Il terrore qui è intellettuale e atmosferico. Nella letteratura Weird, invece, un esempio potrebbe essere Algernon Blackwood che ne "I Salici"  esplora l'ignoto e l'occulto con particolare enfasi e l'orrore non è una creatura, ma una percezione  ostile della natura, quasi un'entità elementale che non ha spiegazione logica. 
Bene, a questo punto abbiamo compreso che il viaggio nell'ombra della pagina è un costante promemoria di quanto il terrore sia una parte ineludibile dell'esperienza umana. 

Con la speranza che questo approfondimento vi abbia dato qualche spunto per la vostra prossima (terrificante) lettura, vi lascio con la solita call to action:

"Quale capolavoro dell'horror o del soprannaturale ha lasciato in voi l'ombra più profonda?" Se avete voglia raccontatemelo nei commenti!





Con l'avvicinarsi di Halloween, nel prossimo post entreremo nelle radici della leggenda che negli ultimi anni ha conquistato grandi e piccini


“Ogni parola è un passo. Grazie per aver camminato con me tra queste righe.  

  Ma le storie non finiscono, cambiano voce e interpreti e aspettano solo di essere ascoltate.”


Massimiliano Serino

2 commenti:

  1. Blog molto interessante, ci sono tanti articoli e pur essendo incentrato sulla letteratura gialla e thriller ho trovato bella l'idea di spaziare sui sottogeneri e toccare anche altri argomenti come cinema e sociale. Apprezzato anche il fatto che non ha pop up pubblicitari che infastidiscono parecchio in altri blog analoghi, evidente sua fatto per passione e con il solo intento di fare attività promozionale al tuo lavoro di autore, cosa che trovo corretta. Se posso dare un suggerimento utilizzerei qualche video in più, creare reel con shortvideo sul genere thriller letterario aumenterebbe la visibilità. In ogni caso faccio i complimenti per i premi vinti, ho letto Favole inquiete e l'ho trovato molto intenso, racconti pieni di pathos con atmosfere intriganti. Ho messo cinque stelle su Amazon. Recupererò anche il romanzo e posterò il mio commento appena lo avrò finito. Un saluto.

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  2. Ciao Alberto, scusami il ritardo nella risposta, giorni molto densi di attività letteraria legata ai premi mi hanno tenuto lontano dal blog. Innanzitutto ti ringrazio per gli apprezzamenti, sempre molto graditi. Un grazie anche perché hai compreso la mia ferma volontà di mantenere il blog libero da pubblicità con popup disturbanti che procurerebbero qualche entrata extra, ma certamente toglierebbero molto alla consultazione delle pagine, nate per pura passione oltre che per tenere un filo diretto con voi lettori. Per i tuoi suggerimenti in merito alla creazione di reel e video la prendo senz'altro in considerazione, non sono un esperto in materia ma so che al giorno d'oggi servono ad attirare follower e quindi potenziali nuovi lettori. Prossimamente cercherò di creare con la BTV, che già mi ha seguito per i video promozionali degli ultimi due libri, nuovi contenuti da postare sui racconti thriller e poi ci saranno ancora foto, interviste e reel relativi ai premi e ai lavori prossimamente in uscita. Un caro saluto e grazie per la fiducia, attendo presto un tuo parere sul romanzo.

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